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Recensione Completa: X-BIONIC Terraskin X00/C – La Scarpa in Carbonio da Trail che Divide


Nel panorama sempre più competitivo del trail running e dell’ultra trail, X-BIONIC ha lanciato un prodotto ambizioso: la Terra Skin X00/C, una scarpa pensata per i runner di lunga distanza e dotata di piastra in carbonio, tecnologia brevettata, costruzione made in Italy e materiali di altissima gamma. Il prezzo? Ben 300 euro, una cifra che fa salire alle stelle le aspettative.

In questa recensione completa andremo a scoprire com’è andata la prova su strada (e sentiero), dopo circa 100 km di utilizzo su vari terreni. Si tratta di una recensione onesta, obiettiva e molto dettagliata, in cui valuteremo:

  • Costruzione e materiali
  • Tomaia, intersuola, suola
  • Comfort e vestibilità
  • Prestazioni effettive
  • Durata stimata
  • Rapporto qualità-prezzo

Concluderemo con un voto finale e alcune riflessioni personali su chi dovrebbe (o non dovrebbe) acquistare questa scarpa così particolare.


Recensione Terraskin X00/C: una scarpa “premium” a 360°

Screenshot

Appena tirata fuori dalla scatola, la Terraskin X00/C si presenta come un oggetto curato in ogni dettaglio. Dal design aggressivo ma elegante, alla qualità dei materiali che si percepisce già al tatto. Non è solo una scarpa, ma una dichiarazione d’intenti: tecnologia, innovazione, performance.

Costruita in Italia (cosa ormai rara nel mondo del running), la scarpa porta con sé un numero impressionante di brevetti e soluzioni ingegneristiche, pensate per offrire il meglio in termini di trazione, ammortizzazione, protezione e reattività.

Tuttavia, nonostante l’apparenza promettente, non tutto è andato come previsto.


Scheda tecnica

  • Prezzo: 300 euro
  • Peso: 319g (taglia 44)
  • Drop: 5 mm
  • Suola: Vibram sviluppata in collaborazione con X-BIONIC
  • Intersuola: con piastra in carbonio integrata
  • Tomaia: mesh traspirante con struttura alveolare
  • Produzione: ingegnerizzata in Svizzera, prodotta in Italia

Tomaia: costruzione eccellente e grande durabilità

Uno dei punti che ha colpito positivamente fin dal primo utilizzo è la tomaia. Realizzata in un mesh tecnico con struttura alveolare, si distingue per traspirabilità, resistenza e leggerezza.

In trasparenza si nota la capacità del materiale di far passare la luce, un dettaglio che evidenzia l’attenzione alla ventilazione. La tomaia si adatta bene al piede grazie a un’elasticità controllata e, nel corso dei 100 km di test, non ha mostrato segni di usura né punti deboli.

In più, la linguetta imbottita offre protezione contro i lacci e contribuisce a un’ottima vestibilità. Nel complesso, la tomaia risulta stabile, ben costruita e pronta a durare a lungo anche su percorsi tecnici e impegnativi.

Voto tomaia: 9/10


Suola Vibram: trazione eccellente su ogni terreno

Altro punto di forza della Terraskin X00/C è la suola, sviluppata in collaborazione con Vibram Italia. Il disegno è innovativo, con tasselli multidirezionali e tecnologia che consente alla suola di deformarsi leggermente per adattarsi al terreno. Questo crea una sensazione di “guanto” sotto il piede, soprattutto in discesa.

La trazione è risultata eccellente su:

  • Terreni asciutti e tecnici
  • Roccia, anche bagnata
  • Fango compatto
  • Single track e misto

La suola ha offerto una stabilità sorprendente, con grande sicurezza in salita e discesa. Dopo 100 km non si notano segni significativi di usura, il che fa pensare che potrà reggere anche i 1000 km dichiarati come obiettivo.

Voto suola: 10/10


Intersuola: la grande delusione

Purtroppo, il tallone d’Achille della Terraskin X00/C è proprio l’intersuola. E sì, fa un certo effetto dirlo, dato che si tratta dell’elemento con la piastra in carbonio, cuore pulsante della tecnologia X-BIONIC per il trail.

Teoricamente, l’intersuola dovrebbe garantire:

  • Reattività elevata
  • Ammortizzazione dinamica
  • Efficienza biomeccanica su lunga distanza

In realtà, l’esperienza è stata molto diversa. La sensazione predominante durante la corsa è stata di rigidità, mancanza di elasticità e zero percezione della piastra in carbonio. Non si sente spinta, né ritorno d’energia, né quella sensazione di “slancio” che ci si aspetta da una scarpa del genere.

Inoltre, la struttura sembra “piatta”, priva di cedevolezza, rendendo difficile sopportarla su distanze lunghe.

La delusione aumenta considerando le aspettative e il prezzo. Da una scarpa da 300 euro con piastra in carbonio, ci si aspetta una risposta più dinamica, soprattutto per chi cerca performance su trail veloci e gare.

Voto intersuola: 5/10 (salvato solo dalla presumibile durabilità)


Vestibilità: calzata tecnica e precisa, ma un po’ stretta

La vestibilità è un altro aspetto molto interessante. Infilando il piede, si percepisce subito una sensazione diversa dal solito: la scarpa avvolge il piede come un guanto, dando una sensazione di precisione e sicurezza.

Viene fornito anche un calzino tecnico pensato per ottimizzare la calzata e la sensazione tra piede e tomaia. Personalmente non ho notato differenze rispetto ad altri calzini da trail, ma l’idea è originale e coerente con l’approccio “premium” del brand.

Nota importante: la calzata è piuttosto stretta, soprattutto sulla parte laterale. Chi ha la pianta larga potrebbe trovarla scomoda. Consiglio di prendere almeno mezza taglia in più o provarla prima di acquistarla.

Voto vestibilità: 8/10


Durabilità: costruita per resistere a lungo

Dopo poco più di 100 km la scarpa è ancora come nuova. La tomaia non presenta segni di cedimento, la suola è integra e l’intersuola mantiene la sua forma. Considerando i materiali impiegati, la lavorazione e le impressioni avute, è lecito pensare che questa scarpa possa arrivare tranquillamente a 1000 km, forse anche oltre.

Un aspetto non secondario, soprattutto in un’ottica di sostenibilità e ritorno economico dell’investimento. Acquistare una scarpa da 300 euro è un salasso, ma se questa dura il doppio di una classica scarpa da trail, il discorso cambia.

Voto durata: 9/10


Prestazioni reali: ottima… ma solo per alcune attività

Qui arriva la parte più soggettiva, ma anche più importante. Come si comporta la Terraskin X00/C nella corsa vera?

Per me, la risposta è chiara: non è adatta alla corsa su lunga distanza. L’intersuola troppo rigida stanca il piede, non restituisce energia e rende l’azione poco fluida. Dopo 3-4 ore ai piedi, inizia a farsi sentire fastidiosa.

In compenso, può essere molto utile per:

  • Trekking tecnico e veloce
  • Fast hiking su percorsi misti
  • Gare corte su sentieri tecnici
  • Attività in montagna dove servono protezione e stabilità

Non è, almeno nella mia esperienza, una scarpa da usare in gare da 50 km o oltre, nonostante sia stata pensata (a quanto pare) proprio per questo.

Voto prestazioni: 6/10


Rapporto qualità-prezzo: vale 300 euro?

Qui la questione si fa delicata. Il prezzo è molto alto. 300 euro per una scarpa da trail sono tanti, anche se giustificati da materiali eccellenti, produzione in Italia, design innovativo e brand premium.

Tuttavia, per quel prezzo, mi aspetto una scarpa performante in tutto, non solo in durabilità e grip. L’intersuola, come detto, non regge il confronto con scarpe più economiche e rodate come Hoka Speedgoat, Salomon Ultra Glide, o le stesse Tomir 2.

Se X-BIONIC riuscisse a mantenere tutto ciò che c’è di buono in questa scarpa e migliorare drasticamente l’intersuola, potremmo davvero parlare di una scarpa rivoluzionaria.

Ad oggi, invece, si tratta di un prodotto di nicchia, per un pubblico specifico e con un prezzo che ne limita la diffusione.


Voto finale: 7/10

Pro:

  • Tomaia eccellente, traspirante e resistente
  • Suola Vibram con grip eccezionale
  • Produzione italiana, materiali premium
  • Calzata precisa
  • Durabilità molto alta

Contro:

  • Intersuola troppo rigida e poco reattiva
  • Non adatta a lunghe distanze
  • Prezzo elevatissimo
  • Vestibilità stretta (non per tutti)

Conclusioni personali

La Terraskin X00/C è una scarpa particolare, costruita con ambizione e attenzione al dettaglio. Su carta, rappresenta una delle soluzioni tecniche più avanzate mai viste in ambito trail. Ma all’atto pratico, la sensazione è che non sia ancora del tutto matura, almeno per l’uso specifico per cui sembra pensata: la corsa su lunga distanza.

Personalmente non la userò nella gara per cui l’avevo acquistata (50 km), e sto pensando di chiedere un reso, anche se è difficile con una scarpa già usata. È una scarpa che può piacere a chi ama le innovazioni, chi cerca un prodotto solido per fare trekking veloce o ha bisogno di protezione e grip eccezionale.

Ma se sei un corridore d’ultra trail, abituato a 10-20 ore di gara, la mancanza di comfort e reattività rischia di farsi sentire pesantemente.


Vuoi vedere una scarpa davvero resistente?

Ti consiglio di leggere anche la mia recensione delle Normal Tomir 2, una scarpa che mi ha accompagnato per oltre 1000 km con ottime prestazioni.

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Alla prossima e… Be Ultra! 🏔️

Marco

Passo metà delle mie giornate a correre su e giù per le montagne e l'altra metà a condividere quello che faccio nel web. Sono un coach certificato UESCA di trail ed ultra trail.

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