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Bastoncini nel trail: guida completa all’uso (tipi, tecniche, errori e quando portarli)

Sommario


Perché usare i bastoncini nel trail

Nei trail e nelle ultra i bastoncini sono una leva preziosa per:

  • scaricare peso dalle gambe nelle sezioni ripide o quando la fatica si accumula;
  • stabilizzare l’assetto nel tecnico;
  • mantenere ritmo in lunghe salite.

Li porto in praticamente tutte le gare sopra i 50 km: quando serve, fanno la differenza.


Guarda il video con la spiegazione

Tipi di bastoncini: trail vs trekking

  • Trail (foldable/fissi a segmenti): lunghezza fissa quando aperti; si richiudono a zeta. Leggeri, rapidi da aprire/chiudere, ma più delicati.
  • Trekking (telescopici): lunghezza regolabile; più robusti e versatili, ideali per imparare senza paura di romperli.

👉 Se sei all’inizio: parti con telescopici economici. Capita di sbagliare tecnica: meglio apprendere su attrezzi più tolleranti. Poi passa a un set “racing”.


Materiali: alluminio o carbonio?

  • Alluminio: più pesante, ma tende a piegarsi prima di spezzarsi → tollera gli errori.
  • Carbonio: leggerissimo e reattivo, ma se subisce forze perpendicolari alla canna può spezzarsi. Perfetto quando sai già usarli bene.

Costo indicativo: 90–100 € alluminio; 120–160 € carbonio (anche oltre).


Impugnature e lacci: come si mettono davvero

Laccio classico

Errore comune: infilare la mano dall’alto e “appendere” il polso. Così carichi il polso e impugni basso.

Corretto:

  1. Inserisci la mano dal basso verso l’alto nel laccio.
  2. Apri il palmo e scendi sulla manopola.
  3. Il cordino passa dentro il palmo: spingi su laccio + impugnatura, non sul polso.

Guantino “click” (tipo Leki)

Guanto dedicato che si ancora al bastoncino: trasferisce forza in modo efficiente e si sgancia con un pulsante. È comodissimo, ma:

  • i guantini si usurano;
  • il sistema è proprietario (compatibilità limitata).

Scelta della misura corretta

Regola base: su terreno piano, bastoncino in verticale con puntale a terra → gomito a ~90°.

  • Vertical/kilometri verticali: puoi scendere uno step (leggermente più corti) per non “impennarti” in salita.
  • Ultra varie (salite/discese miste): resta sul 90°.

Tecnica in pianura

Io non li uso correndo in piano: tendono a scompormi il gesto. Camminando invece sì:

  • Passo alternato: destro con bastone sinistro, sinistro con bastone destro.
  • Muscoli: il tricipite stabilizza l’angolo; la spinta viene dai dorsali (come a “nuotare” dietro di te), non solo dal braccio.

Obiettivo: supporto senza “impalarti” in avanti.


Tecnica in salita

Salita moderata →  Passo alternato

  • Mantieni cadenza regolare: un passo = una spinta.
  • Angolo di gomito stabile, spinta di schiena (dorsali), non solo di tricipite.

Salita ripida → Doppia piantata

  1. Porta avanti entrambi i bastoncini.
  2. Carica il peso sui bastoncini (appoggiati davvero, non solo “tocca e vai”).
  3. Spingi e fai il passo.
  4. Ripeti.

Questa tecnica scarica tantissimo le gambe. Il trucco è spostare il baricentro sui bastoncini prima del passo.


Tecnica in discesa

  • Camminando quando sei molto stanco: usali come “terza/quarta gamba” per scaricare e stabilizzare.
  • Correndo: spesso sono d’ingombro e aumentano il rischio di inciampare. Valuta caso per caso.

Errori comuni (e come evitarli)

  1. Laccio messo male → carichi il polso.
    • Soluzione: entra dal basso, spingi su laccio + impugnatura.
  2. Spinta solo di tricipite → ti bruci presto.
    • Soluzione: usa dorsali e schiena; il braccio stabilizza.
  3. Lunghezza errata → postura scomoda.
    • Soluzione: regola sul 90° (o uno step sotto per vertical).
  4. Canna in torsione/perpendicolare (sul carbonio) → rischio rottura.
    • Soluzione: pianta e spingi lungo l’asse del bastone.
  5. Apri/chiudi di continuo senza strategia → perdi tempo.
    • Soluzione: pianifica i segmenti in cui ti servono (profili altimetrici, note sul pettorale).

Come portarli: faretra, fascia, fissaggi sul gilet

  • Faretra posteriore: la più rapida e comoda per uso frequente (salita/discesa alternate). Verifica che l’estrazione sia fluida con una mano.
  • Fascia addominale: leggera e pratica su percorsi poco tecnici; ottima in gare brevi con 2–3 salite.
  • Fissaggi sul gilet (frontali/posteriori): ci sono, ma spesso scomodi o con rimbalzo; testali bene prima della gara.

Li porto o no? Decision framework

Portali (quasi sempre) se:

  • gara > 40–50 km o > 1500–2000 m D+;
  • salite lunghe/ripide; fondo tecnico; gestione energie prioritaria.

Puoi lasciarli a casa se:

  • gara corta e corribile (poche salite brevi);
  • sei molto efficiente a correre in salita;
  • il tempo perso per aprire/chiudere supera il beneficio.

Domanda chiave: performi uguale o meglio senza? Se sì (su gare corte), niente bastoncini. Su ultra la risposta è quasi sempre portali.


Pro e contro in sintesi

Pro

  • Scaricano le gambe in salita e a fine gara
  • Aumentano stabilità nel tecnico e da stanchi
  • Mantengono ritmo e postura

Contro

  • Peso/ingombro da gestire
  • Possono rompersi (specie i carbonio)
  • Richiedono tempo tecnico di apertura/riposo
  • Se usati male, scompongono la corsa in piano

FAQ sui bastoncini nel trail

Come scelgo la lunghezza giusta?

Con puntale a terra su piano, gomito a ~90°. Per vertical molto ripide puoi scendere di uno step.

Meglio carbonio o alluminio?

Se sei esperto e cerchi leggerezza: carbonio. Se stai imparando o rompi spesso: alluminio.

In piano correndo li uso?

Di solito no: ingombrano e sporcano il gesto. Camminando sì, con passo alternato.

Come evito di distruggere i tricipiti?

Usa i dorsali: pensa al movimento della bracciata (spinta “da nuoto”).

Faretra sì o no?

Se li usi spesso nella stessa gara, : è il sistema più rapido e pulito.


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Marco

Passo metà delle mie giornate a correre su e giù per le montagne e l'altra metà a condividere quello che faccio nel web. Sono un coach certificato UESCA di trail ed ultra trail.

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