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Hoka Mafate 5 Recensione – È la scarpa “definitiva” per l’ultrarunner?

Introduzione: la domanda che conta davvero

Se stai preparando una 100K o una 300+K (tipo Tor des Géants o Swiss Peaks), la domanda non è “quanto spingono?”, ma “posso tenerle ai piedi per giorni senza distruggermi?”.

Io mi sono avvicinato alla Hoka Mafate 5 con un obiettivo preciso: trovare una scarpa comoda da tenere su per 400 km. L’ho messa alla frusta in allenamento e soprattutto in gara (Swiss Peaks 415 km), superando oggi i 450 km di utilizzo. Qui sotto trovi tutto: dati tecnici reali, come si è comportata su terreni bagnati/tecnici, cosa cambia dopo tante ore, per chi è (e non è) questa scarpa.

Trasparenza: scarpa acquistata di tasca mia. Nessuna sponsorizzazione. Posso permettermi di dire esattamente ciò che penso.


Specifiche tecniche: ciò che devi sapere prima di provarla

  • Prezzo di acquisto: ~150–160 €
  • Peso rilevato: ~332 g (misura di riferimento) → non è leggera
  • Drop: 8 mm
  • Stack: 45 mm tallone / 37 mm avampiede (tanto materiale sotto)
  • Suola: Vibram® Megagrip con tasselli 5 mm
  • Tomaia: mesh con rinforzi plastici (puntale rinforzato)
  • Ghette: attacchi integrati (ghette vendute a parte)

A cosa puntano i numeri: protezione, comodità, sicurezza su lunghissime distanze. Non è una scarpa da ripetute o 20K a tutta; è una poltrona da ultra.


Storia di campo: Swiss Peaks 415 km, quando la scarpa decide la gara

Ho scelto la Mafate 5 per la Swiss Peaks 415 km perché cercavo comodità costante e affidabilità su tappe interminabili, terreni vari, meteo ballerino.

La verità: non mi ha mai mollato. Ho tenuto la scarpa ai piedi per giorni, dal freddo al bagnato, passando per roccia, bosco e tratti scassati. La differenza l’hanno fatta tre fattori:

  1. Comfort “morbido” anche dopo ore;
  2. Stabilità sorprendente per lo stack;
  3. Grip e usura della suola che mi hanno tolto pensieri.

Qui sotto entriamo nel dettaglio.


Tomaia: traspira, resiste e (finalmente) non cede presto

La tomaia è la sorpresa più grande: con altre Hoka, dopo 200 km spesso si vedono cedimenti; qui no.

  • Rinforzi plastici lungo i punti critici e puntale robusto: non è un’armatura, ma assorbe urti e sfregamenti molto meglio della media.
  • Traspirazione: ottima. Quando si bagna, asciuga in fretta.
  • Collarino tallone: imbottito e confortevole, mai arrossamenti.
  • Linguetta: poco imbottita (classico Hoka). Se stringi troppo per tante ore, può dare fastidio al collo del piede: gioca con l’allacciatura e allenta quando il piede gonfia.

Voto Tomaia: 9/10

Dopo 400+ km è ancora integra e credibile per molti altri.


Intersuola: doppio strato, comfort “canotto” e contesto d’uso

La Mafate 5 usa una doppia schiuma:

  • EVA Super Critical (strato superiore) → tanta ammortizzazione;
  • CMA (strato inferiore) → più struttura e stabilità.

Sensazione in corsa: tipico “effetto canotto” Hoka: soffice, protettivo, gentile con articolazioni e muscoli. Il rovescio della medaglia è chiaro: reattività bassa. Non è la scarpa con cui spingi fortissimo al km 30.

A chi serve questa intersuola:

  • Ultra lunghissime (100–400+ km);
  • Runner pesanti o con storico di dolori che cercano protezione;
  • Allenamenti lenti/lunghi, giorni di recupero.

Durata percepita: dopo ~450 km la schiuma è ancora viva. È calata? Sì, un filo, ma c’è tanto materiale: continua a proteggere.

Voto Intersuola (nel contesto Ultra): 8/10

Se la usi per gare “veloci” 30–50 km, il voto scende: non nasce per quello.


Guarda la Video Recensione Completa Delle Mafate 5

Suola: Vibram Megagrip + tasselli 5 mm = combo “sicura”

La Vibram® Megagrip è la suola che non ha bisogno di presentazioni.

  • Terreno asciutto/tecnico: promossa;
  • Roccia umida: fiducia;
  • Fango: tassello da 5 mm aiuta, ma non è una “palude-killer” (per quello servono tasselli più aggressivi).
  • Usura: sorprendentemente bassa dopo 400+ km → stimo che arrivi tranquilla a 800–900 km se non la uccidi su asfalto.

Avevo un timore: l’intersuola esposta in alcune zone. Nessun danno rilevante (meglio di altre Hoka provate, es. Speedgoat).

Voto Suola: 9/10

Grip e durata sono tra i motivi per cui la scegli per Ultra vere.


Stabilità: base larga, piede “incassato” e meno distorsioni

Con 45 mm di stack è legittimo temere le storte. Invece:

  • piattaforma ampia;
  • sidewalls che “abbracciano” il piede;
  • sensazione di alloggio profondo.

Risultato: stabile anche nel tecnico. In 400+ km zero rischi seri di scavigliare.


Durata complessiva: quanto “vive” la Mafate 5?

  • Tomaia: regge molto meglio della media Hoka.
  • Intersuola: perde un pelo di verve, ma c’è tanta schiuma → rimane confortevole a lungo.
  • Suola: usura lenta.

Stima realistica: 800–1000 km totali (mix gare+allenamenti), con ruolo residuo comodo per allenamenti easy oltre.

Voto Durata: 9/10


Prestazioni: comfort prima della velocità

Non giriamoci intorno: non è una racer.

  • Pro: comfort, protezione, stabilità, gestione affaticamento muscolare;
  • Contro: poca reattività, peso alto → non aiuta a “correre forte”.

Voto Prestazioni (generiche): 7/10

Se il tuo obiettivo è spingere, guarda il video delle Tecton X3.


Vestibilità & calzata: spazio in punta e piede felice

  • Avampiede: spazio onesto, dita libere (bene su gare multi-day con piedi gonfi).
  • Tallone: ben contenuto e protetto.
  • Allacciatura: da ritoccare durante gare lunghe (gonfiore naturale).
  • Linguetta sottile: occhio a non stringere troppo.

Voto Vestibilità: 8/10

Molto dipende dal tuo piede, ma per me è stata una pantofola da Ultra.


Per chi è (e non è) la Hoka Mafate 5

Sì, sceglila se:

  • Prepari 100K–300K–400K e vuoi arrivare integro;
  • Hai bisogno di protezione articolare e comfort costante;
  • Preferisci stabilità/affidabilità alla reattività;
  • Vuoi una scarpa “metti e dimentica” per lunghi lenti e uscite di molte ore.

Evitala se:

  • Cerchi spinta/reattività per gare brevi o tirate;
  • Vuoi peso piuma;
  • Ti serve “sentire” molto il terreno.

Come la uso io (e come potresti usarla tu)

  • Gare Ultra lunghe (100K → 400K): prima scelta.
  • Lunghi lenti & uscite back-to-back: perfetta.
  • Recupero/rigenerazione: top per “staccare le gambe”.
  • Trail brevi spinti: no, passo ad altro.

Taglie, allacciatura, ghette: micro-dettagli che contano

  • Taglia: io sto sulla solita Hoka, ma se sei borderline valuta mezzo numero extra per gonfiore da multi-day.
  • Allacciatura “a scalare”: utile per alleviare il collo del piede con linguetta sottile.
  • Ghette: attacchi integrati comodi su sabbia/neve/ghiaia fine (acquisto a parte).

Manutenzione & cura (per farla durare)

  • Dopo fango/sale: risciacquo acqua fredda, spazzola morbida.
  • Asciugatura: all’aria, niente termosifone/sole diretto.
  • Rotazione scarpe: alterna 2 paia nelle settimane “hard” → longevità + igiene.
  • Sostituzione lacci: se fai multi-day, porta lacci di scorta (la linguetta sottile gradisce tensioni “gentili”).

Confronti e alternative (quando la Mafate 5 non è l’ideale)

  • Hoka Tecton X3 – piastra in carbonio, reattiva e veloce: se vuoi prestazione su 30–80K.
  • NNormal Tomir 2 – più ferma e rispondente: quando cerchi feeling col terreno e versatilità.
  • Hoka Speedgoat – comfort+grip, ma meno “canotto”: per lunghi senza arrivare al “cuscino” Mafate.
  • Asics Trabuco 13 – più reattiva/leggera, meno protettiva sul very-long.

Pro e Contro (riassunto rapido)

Pro

  • Comfort e protezione eccezionali per Ultra
  • Stabilità notevole nonostante lo stack
  • Suola Vibram Megagrip: grip + usura lenta
  • Tomaia robusta e traspirante
  • Durata complessiva molto buona

Contro

  • Peso alto
  • Poca reattività (non è una racer)
  • Linguetta sottile: allaccia con criterio
  • Non è la scelta ideale per gare brevi tirate

Voti per sezione

  • Tomaia: 9/10
  • Intersuola (uso Ultra): 8/10
  • Suola (Vibram Megagrip): 9/10
  • Stabilità: 8.5/10
  • Durata complessiva: 9/10
  • Prestazioni generali: 7/10
  • Vestibilità: 8/10

Voto complessivo (nel contesto Ultra): 8.5/10

Se cerchi comodità e protezione per lunghissime distanze, oggi è tra le migliori.


FAQ – Domande frequenti sulla Hoka Mafate 5

Posso farci una 50K “a tutta”?

Puoi, ma non è l’ideale. Se vuoi correre forte, meglio una scarpa più reattiva (es. Tecton X3).

È davvero stabile con 45 mm di stack?

Sì, grazie a base larga e piede incassato. Nel tecnico non mi ha mai tradito.

Come si comporta sul bagnato?

La Vibram Megagrip offre buona sicurezza su roccia umida. Nel fango profondo, come tutte, non fa miracoli.

Quanti km ci faccio?

Dipende dal terreno e dal tuo peso/uso, ma 800–1000 km sono realistici. Poi resta ottima per allenamenti easy.

Linguetta sottile: problema serio?

No, basta non stringere troppo e modulare l’allaccio (specie quando il piede gonfia nei multi-day).

Meglio Mafate 5 o Speedgoat per un 100K?

Se cerchi comfort massimo e protezioneMafate 5.

Se vuoi qualcosa di più dinamico e leggero (pur restando comodo) → Speedgoat.


Conclusioni: è “la scarpa definitiva” per Ultra?

Se per “definitiva” intendi comodità duratura, piedi felici dopo decine di ore, stabilità nel tecnico e poche sorprese sul grip, la Hoka Mafate 5 lo è.

Non è la più leggera, non è la più reattiva: ma quando le gare durano giorni, ciò che ti porta al traguardo è arrivare integro. E su questo, la Mafate 5 fa centro.


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Marco

Passo metà delle mie giornate a correre su e giù per le montagne e l'altra metà a condividere quello che faccio nel web. Sono un coach certificato UESCA di trail ed ultra trail.

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